LA MIA VITA IN VIGNA

Dalla prima infanzia ad oggi

Enologo e Perito agrario, mi occupo di viticoltura e vino da sempre.
Muovo i miei primi passi in vigna con degli stivali rossi numero 28, con l’elegante compito di raccogliere ogni acino caduto a terra la notte prima.
Piano piano mi formo e all’età di 10 anni ho il primo paio di forbici personali, con la punta arrotondata e da usare rigorosamente per la raccolta in cassetta. Col crescere, avanzo di ruolo,
e vengo adoperato per caricare sul carrellone le cassette che gli altri hanno già riempito.
La svolta arriva negli anni delle scuole superiori, dove intraprendo gli studi come perito agrario con specializzazione in viticoltura ed enologia.

Simone in vigna che pota le vigne
Simone Pulcini in vigna com le bottiglie di vino in mano

I miei, decidono che per me è arrivato il momento di iniziare a potare. E all’età di 14 anni mio padre mi regala il primo paio di forbici da pota. Ancora oggi, ne cambio la lama ogni anno e le riuso.
Qui, capisco che il vino sarà la mia vita.
Finite le scuole dell’obbligo, continuo gli studi fuori regione. È l’Università di Pisa ad ospitarmi e mi iscrivo così al corso di Enologia e Viticoltura.
Durante gli studi cerco di mettere in pratica quello che stavo studiando, facendo tirocini in giro per l’Italia e continuando a seguire sempre più in prima persona i vigneti di famiglia.

Nel post-laurea, un progetto della regione Lazio mi da l’opportunità di formarmi ancora. Apprendere nuove tecniche per poi replicarle nel territorio laziale.
Qui, capisco l’importanza di promuovere una gestione naturale del suolo, collaborando con aziende a conduzione biologica e biodinamica.
Torno nel Lazio e replicare le nozioni apprese è semplice: i miei fanno agricoltura biologica già da quando portavo gli stivali rossi! Chiaramente aggiusto il tiro, con tecniche nuove e diversificate.
Comincio a crederci sempre di più, e iniziamo un progetto di riqualificazione del territorio: prendere vigneti abbandonati e riportarli nuovamente a produzione. Un enorme patrimonio genetico portato in salvo.

La strada è dura, anche perché nel frattempo mi do da fare anche in altre cantine.
Nella vendemmia 2020 parte una nuova sfida, quella di iniziare a vinificare le uve di famiglia. La regola è una: tutto parte dal sudore di ogni annata, ovvero l’uva.
Ad oggi i miei stivali sono gialli e non so quanti altri colori ancora cambierò. So solamente che indossarli mi da ancora la vivacità che avevo da bambino.

Un Messaggio Accessibile

Da sempre, coltiviamo le nostre uve in maniera responsabile e nel rispetto dell’ambiente.

Gran parte dei nostri terreni, riportati alla luce dopo uno stato di abbandono, rientrano in un progetto di recupero del territorio, mirato a non disgregare un potenziale vitivinicolo importante.

Il nostro impegno nel garantire a tutti l’accesso alle informazioni dei nostri prodotti. Come? Etichetta in Braille e schede tecniche in Lingua Italiana dei Segni.

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raccontata nell’affascinante lingua dei segni

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